Teorema 1: Mai salire su una Prima Declassata
Teorema 1: Mai
salire su una Prima Declassata
Mai, e dico mai, cedere alle
lusinghe di un vagone di prima classe declassato e salirci: sarà la vostra fine
e la vostra irreparabile perdita di dignità di persona.
Il bigliettino appiccicato sui
finestrini di una carrozza di prima classe che indica che essa è stata declassata
e quindi vi si può salire con il biglietto di seconda scatena insani e sempre mal
sopiti appetiti nel pendolare medio inesperto e sprovveduto.
Quel biglietto ha per esso l’effetto
della vista di un Gronchi Rosa per un collezionista di francobolli.
I viaggiatori ingenuamente pensano
che sia arrivato finalmente il giorno del loro riscatto e vanno felici e
ardimentosi alla conquista del loro personale Palazzo d'Inverno.
Immaginano di potersi spaparanzare
beati su morbidi sedili imbottiti e regolabili, accompagnati da musiche soavi e
accuditi da graziose hostess che servono loro salatini e aperitivi.
Invece la soldataglia dilaga in
ogni angolo del treno occupando tutti i posti disponibili, sbragandosi sui
divanetti con aria feroce e soddisfatta, cercando di placare finalmente il loro
desiderio di scempio dei privilegi covato con rancore per anni.
Ben presto il vagone si trasforma
in una caotica Corte dei Miracoli.
Organetti e tamburelli
accompagnano donne discinte che danzano, scalze e lascive, la pìzzica come se
fossero possedute. I maialini girano sulle braci infilzati negli spiedi mentre
otri di vino passano da una mano all’altra. Si levano sguaiate canzonacce da
trivio, mentre si brinda alla morte dell’oppressore: il pendolare con l’abbonamento
di prima classe.
Bambini urlacchianti corrono per ogni
dove con la merenda in mano, spalmando nutella e marmellata di albicocche sui
preziosi sedili di alcantara.
I cavalli vengono fatti
abbeverare ai sontuosi bagni del vagone, che sembrano quelli delle ville dei
Casamonica. I rubinetti d’oro vengono divelti, le tigri di maiolica trafugate.
Un anziano impiegato della Breda,
solitamente mite e riservato, buongiorno e buonasera e niente di più, cerca di
baciarvi sulla bocca e dovete faticare per respingerlo.
Provate a darvi un contegno, a richiamare tutti all’ordine e alla dignità e civiltà che solitamente regna
nelle carrozze, ma venite sbeffeggiati, insultati e travolti dalla canaglia.
All’arrivo a destinazione vi ritrovate
svaccati su due sedili, mezzi nudi e completamente ubriachi, con la cravatta
unta di porcheddu, abbracciati a una cicciona con l’alito pesante spuntata
fuori da chissà dove, biascicando canzoni rivoluzionarie sovietiche e risorgimentali.
Arriva il controllore che vi
guarda scuotendo la testa: non vi chiede nemmeno l’abbonamento, tanto sa che vi
avranno sicuramente rubato il portafoglio.
Ripeto: mai, e dico mai, salire su
un vagone di prima classe declassato.
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Troppo divertente!
RispondiEliminaDivertente.. vello
RispondiEliminaContinua a farci viaggiare..... È l avventura più comoda ed economica che adoro.... Spero di poterti disturbare per un laboratorio di scrittura creativa cn i ragazzi... Partendo dal tuo manuale del viaggiatore
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