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Solo per una sera

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  Solo per una sera   A mio nonno Carlo lavorare i campi non piaceva. Per lui, un bell’uomo alto, dritto come un fuso, la terra era troppo bassa, troppo lontana dai suoi occhi chiari sempre intenti a guardare il mondo un po’ più in là. E così si era messo a fare lo zoccolaio, lasciando che fosse la moglie ad arrabattarsi tra il lavoro in risaia e i quattro figli venuti al mondo in serie e smaniosi di masticare pane e vita. Gli piaceva vagare tra i pioppeti che presidiavano come sentinelle le sterminate risaie che circondavano il suo paese, scegliendo attentamente i fusti più adatti a trasformarsi in zoccoli tra le sue mani esperte. Il pioppo era il legno migliore, resistente ma duttile, facile da lavorare, docile nel farsi forgiare da scalpelli e raspe. Dalla corteccia dei tronchi valutava l’età della pianta, batteva con le nocche sul legno, per capire se l’albero fosse sano e robusto. Con l’occasione, a seconda della stagione, approfittava per raccogliere qualche fungo o catturare qua

Cartelli

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  Ho un posto a due piazze nella storia (Nervesa della Battaglia: Sacrario del Montello)

Il Pendolare News 11

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  Dal 18 al 22 maggio 2024 " Mostra Lavori dell'Università degli Adulti di Conegliano ", presso la Sede dell'Università in via A, Carpené, 2 - Conegliano. Tra l'altro, esposizione dei lavori del  Laboratorio di Lettura   - Scrittura Creativa , al quale ho partecipato con i racconti: Paride Tumburus Antelao Cursus honorum I Mondiali di calcio del '98 Riti di passaggio Il progetto NO alla legge finanziaria! Per favore, quando scrivi un commento, se puoi lascia il tuo nome o anche un nickname. Grazie

Riti di passaggio

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  Riti di passaggio Era giunto il momento. La mia carta d’identità stava per scadere e avrei dovuto rinnovarla. Dovevo prepararmi ad affrontare la relativa noiosa procedura: le fotografie nuove, con i “ sorrida, prego… non troppo però, sia più naturale! ” e il solito medesimo risultato: un Moai  dell’Isola di Pasqua colto da paresi. E poi prenotare l’appuntamento in Comune, organizzare la giornata, pianificare il periodo in cui sarei rimasto senza documento, ecc. ecc. Inoltre, avrei dovuto sostituire il mio vecchio documento cartaceo con la nuova carta elettronica, depositaria di mirabolanti e irrinunciabili servizi digitali che, già lo sapevo, non avrei mai compreso né tantomeno utilizzato. Mi dispiaceva restituire quel vecchio documento sdrucito, compagno di tanti viaggi, concubino di tanti letti d’albergo, garante integerrimo di noleggi di biciclette, auto, motorini e quant’altro: lui e la patente sono sempre stati i miei fedeli scudieri, sempre pronti a difendermi dalla

IL Pendolare News 10

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  È stata pubblicata su  La Repubblica dell'11 febbraio 2024 questa lettera alla rubrica "Posta e risposta" di Francesco Merlo. (clicca sull'immagine per ingrandire) Vedi anche la  BIBLIOGRAFIA Per favore, quando scrivi un commento, se puoi lascia il tuo nome o anche un nickname. Grazie Visitate e seguite la mia pagina Flickr "Roberto Rognoni",  https://www.flickr.com/photos/roberto57/  . Ogni giorno foto, frasi e citazioni da film di tutti i tempi 😊

Il Progetto

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  Il progetto   “Perché noi abbiamo già messo a punto con la nostra nativity coach un completo e accurato progetto genitoriale per nostro figlio”. Sentendo queste parole, Rufus Caligola Falco fece un salto nella placenta, provocando una forte risacca del liquido amniotico avvertita, con una certa preoccupazione, anche dalla sua futura mamma, Nicole Naldini, brand-fashion influencer da 2,7m di followers che, assieme al compagno food-design blogger Brando Spellanzani, stava concedendo un’intervista a un noto sito di gossip sulla nascita del loro futuro figlio. Rufus tese le sue piccole orecchie appena formate che, seppur non ancora dotate di microcuffie bluetooth, funzionavano piuttosto bene, riportandogli le parole della mamma, anche se con un tono un po’ cavernoso, dovuto al rimbombo dell’ambiente umido in cui si trovava. “Il nostro progetto genitoriale per Rufus prevede, in concomitanza con la gravidanza e la preparazione del parto, un attento monitoraggio dei ritmi della

Desperate Housewife 4

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  I Mondiali di calcio del ‘98   Mirca e Nicola erano fidanzati da pochi mesi quando i Mondiali di Calcio in Francia piombarono sulle loro abitudini come uno tsunami. Prima di quell’evento, il protocollo era semplice: Nicola si recava quasi ogni sera a casa di Mirca, dopo cena. I genitori di lei si ritiravano in buon ordine nella loro camera e i due accendevano la televisione si accovacciavano stretti sul divano, guardandosi bene dal rivolgere gli occhi allo schermo: la TV era una sorta di caminetto che scaldava i due innamorati trasmettendo, placida, documentari sulla vita degli Inuit e accesi dibattiti sullo sciopero dei tassisti a Roma, senza disturbare la loro intimità. Ma quel 10 giugno 1998, giorno di inizio dei Mondiali, cambiò radicalmente le loro abitudini. Nicola arrivava trafelato a casa di Mirca, preoccupato di essersi potuto perdere gli inni nazionali delle squadre che stavano per iniziare la partita, beveva in un sol sorso il caffè che lei gli aveva preparato, s